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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Non mi escono le parole di bocca: quando il inguaggio incontra delle difficoltà.

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Emettere un suono collegarlo ad una parola, collegarla ad un significato è un processo per molte persone semplice ma per altre estremamente difficile. Mi è capitato di ricevere in studio persone che, quando si siedono  non sanno cosa dire. Si agitano, si toccano la fronte, il respiro diventa affannoso e dopo pochi minuti rimangono in silenzio per buona parte della seduta. Quando incontro queste persone, le ascolto, le ascolto molto attentamente. Mi accorgo di quanto hanno da dire, di quanto nessuno le abbia mai ascoltate e di quanto loro  abbiano bisogno che qualcuno se ne accorga. Si crea uno spazio nuovo : uno spazio terapeutico. In questo spazio la persona può sperimentare su di sè una nuova relazione. Non si nega l'altro ma lo si accetta, non si forza l'altro ma lo si accoglie e lo si rispetta. Non si corre ma si attende... Si attende che da quello spazio ci si sposti. Il tempo scorre ma lo spazio  terapeutico lo dilata. Si prova un nuovo modo di stare con l'altro e con