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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Piatto ricco non mi ci ficco...

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Sono passate ormai tre settimane da quando sono uscita l'ultima volta di casa e solo ora mi sono soffermata nel riflettere sulla propaganda del cibo che sta spopolando nel web in questo periodo.  Mille post di ricette di tutti i tipi, fotografie di piatti davvero invitanti (solo a guardarli ti viene l'acquolina in bocca), post di come saremo "grassi" dopo la quarantena, fisici mozzafiato nonostante la quarantena e propaganda di cibo spazzatura. Insomma un vero e proprio bombardamento da cui è difficile restare indifferenti .  Gironzolando su fb ho letto una riflessione di una donna con disturbi del comportamento alimentare, che scriveva della sua enorme difficoltà nel non riuscirsi a controllare nell'assunzione di cibo soprattutto in questo periodo. "Scriveva del suo malessere nel vedere mille piatti di cibi squisiti e post di Fedez e la Ferragni che postavano foto, di come sarebbe stato il loro fisico dopo l'isolamento". Per alcune per

L'ansia dell'attesa...

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"Quant'è difficile l'attesa..questa difficoltà la sento non solo nella mia vita ma anche nel mio lavoro. Sembra infinita, sembra non terminare mai, sembra non portare mai ai suoi frutti. Alle volte può far vivere una frustrazione che prende il sopravvento e ci fa diventare irrequieti e incontrollabili. E quel silenzio poi.... Vorremmo distruggerlo... Ma quando meno ce lo aspettiamo ecco che accade qualcosa...e siamo Felici! Viviamoci quell'attesa e soffermiamoci su di noi... Tutte le cose hanno bisogno di tempo... Attraversiamolo questo Tempo ma non dominiamolo!" Un percorso di sostegno psicologico e di rilassamento corporeo aiuta a soffermarsi e a riflettere sui nostri limiti aumentando le nostre risorse interne. In che modo? Attraverso il COLLOQUIO è possibile individuare quali sono le difficoltà che ci portano ad essere impazienti, di individuare insieme con il terapeuta, le strategie più adatte a fronteggiare la nostra attesa e a non cadere nel

Non avere paura di chiedere aiuto...

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Si dice che Marzo è pazzerello e quest'anno lo abbiamo capito più che mai con il Coronavirus. E' così pazzo che non permette alle persone di uscire fuori di casa, portandole a chiedersi "perchè?" Questa è una delle tante domande che ci poniamo, a cui non sempre riusciamo a darci una risposta. Il coronavirus è un virus che provoca la comporsa di sintomi influenzali comuni come raffreddore, tosse secca e febbre ma che in casi più gravi potrebbe provacare difficoltà respiratorie. (Per maggiori informazioni consulare il sito del Ministero della salute http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/... ) Le conseguenze di questo virus sono molteplici, la più difficile è l'isolamento. Lo slogan che sta spopolando da giorni sul web del "Io resto a casa" o "Distanti ma uniti" è un messaggio di forte impatto emotivo su di noi, difficile da metabolizzare. Nel primo, ci viene chiesto di chiuderci dentro le mure della nostra casa, le stesse mura

Scrivere delle mie paure...

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Scrivere... È una cosa che non facevo da tantissimo tempo. Ho tanti pensieri nella mente che forse è il caso di dargli spazio su di un foglio bianco. Prima mi sono affacciata al balcone per stendere i panni e sono stata sopraffatta da un silenzio assordante. Mi sono sopraggiunti tanti ricordi legati a quel tipo di silenzio, il terremoto del 2009, il disastro provocato dalla neve nel 2017 e di nuovo del terremoto. Quanta paura che ho vissuto in questa terra, che mi ha regalato tanto ma che mi ha fatto anche tanta paura. Ero sola ai tempi, avevo la famiglia lontana, non avevo un compagno,non avevo amici vicino, eppure nonostante siano passati anni me lo ricordo ancora quel terrore. Le bugie per non far preoccupare chi non poteva avermi vicino, ma almeno la possibilità di ritornare a casa. Ed ora invece la situazione è molto diversa. Ora sono qui a scrivere in casa, a pensare al mio lavoro che ho dovuto per il momento sospendere per il bene dei miei pazienti e per me stessa. Il rischio