Sentirsi meglio: una modalità di ascolto.



Ti capita di dire al tuo compagno/a:" ma mi stai ascoltando?" o di dire a tuo figlio/a:"mi hai sentito?" oppure dire ad un tuo amico/a:" no, scusami non ti ho seguito proprio."

Queste sono tutte situazioni che molto spesso viviamo nel quotidiano legate all'ascolto.

Tutte e tre le situazioni hanno un punto in comune... l'attenzione. 

Quando parlo con un'altra persona, il mio orecchio dovrebbe essere proteso verso l'altro in una modalità attiva, mentre queste vicende, riportano un ascolto di tipo passivo, più orientato al sentire solo la voce.

Vediamo di seguito la distinzione tra ascolto attivo e passivo. 

L'ascolto Attivo  è uno spazio uditivo che la persona decide di dedicare all'altro, per accoglierne i contenuti, i vissuti ma anche i silenzi.

L'ascolto Passivo è un'atteggiamento che la persona manifesta quando non è pronta ad accogliere i contenuti altrui e la sua mente si predispone ad ascoltare solo i suoni emessi dalla voce. 

Suoni non parole! 

Se almeno una volta nella tua vita ti è capitato di ascoltare passivamente qualcuno probabilmente:

1) non eri interessato a ciò che l'altro ti stava dicendo;

2) quello che stava dicendo ti faceva arrabbiare o ti faceva stare male;

3) stavi facendo qualcos'altro contemporaneamente.

In tutti e tre i casi ti sei chiesto perchè hai continuato ad sentire quella conversazione?

Molto spesso capita che non riusciamo a darci il giusto tempo e il giusto spazio.

Ma chi lo stabilisce questo tempo che possiamo dare? In primo luogo Noi!

Ci sono situazioni come il lavoro, la famiglia, gli imprevisti che non possono essere controllati ma possono essere riorganizzati secondo i tuoi tempi, energie e risorse che hai a disposizione in quel momento.

La qualità dell'ascolto dipende molto da questo. Quando puoi scegliere chi e cosa ascoltare, l'ascolto  diverrà Attivo, andrai ad arricchirti e vivrai un'esperienza di condivisione sincera con l'altro.

Quando non puoi o non vuoi scegliere l'ascolto diverrà passivo, sentirai solo una cantilena nelle orecchie o allontanerai volontariamente il telefono dalle tue orecchie.

Il processo di scelta  "di chi e cosa ascoltare" implica un ascolto interno e profondo di sé stessi, che non avviene nell'immediato ma che richiede attenzione e cura.

Cosa potrebbe aiutarti nel fare questa scelta?

Prima cosa fermarti e avvicina il tuo orecchio al tuo cuore, senti il battito e il  tuo respiro.

Successivamente chiediti come stai, se sei felice, se ti senti bene con te stesso e con il tuo corpo e se sei con le persone con cui vuoi essere.

Se a queste domande non riesci a darti una risposta, ma ti senti confuso sopraffatto dalle tue emozioni o senti che per te è troppo doloroso trovare una risposta a questa domanda, fermati di nuovo e valuta la possibilità di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per ritornare a SENTIRTI MEGLIO.

Dai spazio a te.






Commenti

Post popolari in questo blog

"Ma perchè mio figlio non rispetta le regole?"

Nostro figlio chiede di parlare con una psicologa, perchè non con noi genitori?

Procrastinazione... difficoltà o pigrizia?